Quando
Venerdi 24 Sabato 25 e Domenica 26 maggio 2024
Dove
via Leonardo Bruni, 4
presso La Bottega di Infoto
Firenze
Durata
Workshop  di 3 giorni:

Venerdi      ore 21.00-23.00
Sabato        ore 9.00-12.30 e 13.30-18.00
Domenica  ore 9.00-12.30 e 13.30-17.00

Costo:

€ 140 a persona.
Per i non soci di Infoto è richiesto il pagamento della quota associativa annuale (30 euro).

Iscrizione:  minimo 5 partecipanti  – massimo 10 partecipanti

Laboratorio fotografico sulla fotografia stenopeica

Il corso ha come obiettivo lo sviluppo di capacità tecniche ed espressive attraverso la fotografia stenopeica. La camera stenopeica è un mezzo primitivo/basico che impone un rallentamento dello sguardo e del pensiero, un mondo nuovo da scoprire. L’uso di questo mezzo ci aiuta ad affinare sensibilità e sguardo, basi fondamentali della crescita.

In questi tre giorni vogliamo sperimentare insieme le meraviglie della visione; luce, ombra e tempo saranno nostri compagni di viaggio. Con la scatola obscura, infatti, possiamo registrare la realtà vista attraverso un minuscolo foro privo di lenti con la luce che si imprime direttamente sul materiale sensibile. Da questo passaggio senza filtri di vetro nasce un rapporto intimo con il soggetto. Questo tipo di pratica fotografica ci aiuta a comprendere come si genera l’immagine sul negativo e i tempi lunghi di esposizione sono un punto di forza che consente una connessione diretta con la scena. Durante l’esposizione prolungata la luce può cambiare o il soggetto si può muovere e noi saremo li, presenti, a vivere questi cambiamenti. Un’esperienza unica del divenire della nostra vita.
Il partecipante potrà sperimentare a livello teorico e pratico l’uso della camera stenopeica. Saranno messe a disposizione alcune camere e pellicole per poter verificare immediatamente i risultati del nostro lavoro.

Programma

Venerdi 24 maggio – Presentazione.

Serata introduttiva e presentazione di alcuni lavori fotografici.

Sabato 25 maggio- Teoria e pratica.

Teoria:
Camera obscura: funzionamento
Calcolo del foro in funzione della focale scelta
Dimensione del negativo
Angolo di campo della scatola
Decentramento obiettivo (foro)
Esposizione/tempi di posa
Pellicola istantanea (caratteristiche)
Cavalletto, inquadratura, distanza dal soggetto
Accenni sulla ritualità del gesto fotografico
Possibilità fotografiche con questo tipo di apparecchiatura
Fotografia in esterni, interni, architettura, paesaggio, ritratto ambientato
Esempi di camere stenopeiche e stampe fotografiche
Pratica fotografica:
Ogni partecipante potrà pensare una tematica che verrà esplorata con la camera stenopeica
Posizionamento del cavalletto
Visualizzazione del soggetto
Uso dell’esposimetro
Calcolo del difetto di reciprocità della pellicola
Scatto
Durante la sessione pratica verrà usata pellicola a sviluppo istantaneo colore e monocromatica.

Domenica 26 maggio – Discussione, pratica e conclusione.

Discussione e feedback sull’esperienza fatta
Sessione pratica fotografica
Conclusione con verifica finale del lavoro svolto durante il WS.

©Sauro Errichiello

Il docente

Sauro Errichiello

Da piccolo si innamora della fotografia grazie al padre, altrettanto appassionato. Oltre al semplice scatto, la curiosità lo spinge a sperimentare da subito le tecniche di sviluppo e stampa in bianco e nero. Usa pellicole Polaroid e le tecniche di trasferimento di emulsione. Con l’avvento del digitale combina il negativo analogico con l’elaborazione grafica. Tiene corsi base per apprendere in maniera semplice e facile le tecniche digitali di ripresa e post-produzione dell’immagine. Grazie a una spiccata capacità manuale nel 2008 inizia a costruire macchine fotografiche per soddisfare la sua esigenza personale di rappresentare l’essenza dell’immagine. Dapprima costruisce macchine a “foro stenopeico” per sperimentare prospettive estreme e tempi lunghi di esposizione. Le immagini così ottenute riportano indietro il tempo e permettono di focalizzare maggiormente l’attenzione. La larga prospettiva del “foro” mette al centro dello sguardo molti dettagli altrimenti secondari, quasi a far entrare nella scena l’osservatore. L’attimo di apertura del “foro” è solo un piccolo momento di una sequenza di azioni preparatorie testimoniate dalla qualità del risultato finale: un quadro in prospettiva ampia che cattura i dettagli. In seguito sviluppa un interesse nella costruzione di apparecchi più grandi per l’uso di pellicole 10*12, 13*18, 20*25. Il grande formato impone un’azione più meditativa per lo scatto.

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